MUTA DELLA VOCE E CANTO
Come tutti sappiamo, la muta avviene in un momento preciso della vita dell’individuo, ossia nella fase dell’adolescenza.
L’età varia da soggetto a soggetto. In casi eccezionali si può assistere al cambiamento di registro a 10 anni, in altri addirittura oltre i 20.
La muta non dipende unicamente da fattori fisici, ma anche climatici, psicofisici e psicologici.
Molti insegnanti di canto, durante questo periodo, proibiscono tassativamente agli alunni di cantare, per preservare l’organo vocale, particolarmente delicato in questa fase della vita, da danni a volte irreparabili.
Personalmente, siamo più propensi a far continuare l’attività all’alunno, ma solo sotto lo stretto controllo del docente, con vocalizzi mirati e un repertorio estremamente controllato nei vari aspetti (dell’altezza del suono, della intensità sonora, del genere musicale interpretato, ecc.), evitando comportamenti a rischio quali malmenage e scelte sbagliate.
In questo modo, infatti, si lascia al discente la soddisfazione di continuare a cantare, di avere confidenza con il proprio organo vocale anche nei momenti più difficili, e di esercitare il canto, pur in modo più limitato, senza doversi disabituare del tutto alla pratica fonatoria.
A questo proposito, invitiamo tutti a prendere visione di due piccoli testi (“Muta della voce” e “Malmenage” presenti sul “glossario della voce”, alla lettera “M”, situati nell’interessante sito “La voce artistica” al quale rimandiamo il lettore desideroso di approfondimenti.
Sempre nello stesso sito, può essere molto utile consultare il testo "Consigli di igiene vocale e tecniche di riscaldamento" di Franco Fussi e Tiziana Fuschini, che spiega, in modo succinto, ma dettagliato, alcune interessanti tecniche di riscaldamento vocale che, se ben applicate, possono portare a grandi giovamenti nella voce dei cantanti.